domenica 12 dicembre 2010

Torino 2010









La grande biglia gialla,
graffiata dal vetro di un cielo ruvido,
si è tolta la sua patina di plastica
e ora odora di mandorla.
Voglio una città bianca
senza inutili luci di Natale.
Col do di petto delle Alpi che mi risveglia,
e la fredda carezza del Po che mi trasporta
ai piedi dei giganti.
Et voilà appollaiato sulla punta
e Torino, Antonelliana, non c’è.
Scendo le scale, e incontro
un oltre di sporcizia che respira
dopo il mercato di piazza Vittoria.
Quaggiù la gente fa il verso ai francesi
credendoli ormai morti.