Hai già dimenticato la potenza
che ci rendeva vivi?
Del fuoco inquieto che ha preceduto
il tanfo acre della penitenza
resta un fondo di cenere
alla portata delle mie parole:
se una scintilla c'è
ti prometto che ne farò bagliore.
venerdì 26 dicembre 2014
giovedì 25 dicembre 2014
La medicina
Il mio
sorriso
è raro
come la neve,
ma questo
rigore
non è
tutto merito tuo:
l'orrore
si mischia con le strade,
sale disseminato
sull'umanità morta
già di mattina.
Quante albe pallide sulle città!
Ho bevuto a litri
la medicina
che alta affollava gli scaffali
di un verde splendente,
ma devo avere un'enorme caverna
al posto dello stomaco:
non avvertivo queste gocce acide
tintinnare sul fondo
e curare il mio cuore.
Eppure, tronfio, insisteva il dottore
con quell'ecografia
a fomentargli gli occhi:
lei ha la bile e il sangue
nello stesso intestino,
beva dell'altro vino
se la sua mente langue.
sorriso
è raro
come la neve,
ma questo
rigore
non è
tutto merito tuo:
l'orrore
si mischia con le strade,
sale disseminato
sull'umanità morta
già di mattina.
Quante albe pallide sulle città!
Ho bevuto a litri
la medicina
che alta affollava gli scaffali
di un verde splendente,
ma devo avere un'enorme caverna
al posto dello stomaco:
non avvertivo queste gocce acide
tintinnare sul fondo
e curare il mio cuore.
Eppure, tronfio, insisteva il dottore
con quell'ecografia
a fomentargli gli occhi:
lei ha la bile e il sangue
nello stesso intestino,
beva dell'altro vino
se la sua mente langue.
venerdì 19 dicembre 2014
Cielo
Stanco come le stelle aggrappate
al firmamento con braccia di luce
ho goduto almeno del tramonto
e del suo canto di nuvole rosa,
il cielo è la misura che riduce
a mugolio ogni nostro tormento.
al firmamento con braccia di luce
ho goduto almeno del tramonto
e del suo canto di nuvole rosa,
il cielo è la misura che riduce
a mugolio ogni nostro tormento.
martedì 16 dicembre 2014
Edgar Allan Poe
Destinati a odiarci come cani
beviamo il vino d'inverni amabili
sotto tetti di nuvole di latta
in bicchieri di fiamma nelle mani,
raccontandoci storie inconfessabili
e osservando la danza della gatta:
tieni anche tu nel cranio l'orrore?
Ho un solo passatempo: l'ossessione,
come un topo che rosicchia un fiore
e s'annida in un buco di ragione
per uscire ad uccidersi con noi
nella laida realtà senza eroi.
beviamo il vino d'inverni amabili
sotto tetti di nuvole di latta
in bicchieri di fiamma nelle mani,
raccontandoci storie inconfessabili
e osservando la danza della gatta:
tieni anche tu nel cranio l'orrore?
Ho un solo passatempo: l'ossessione,
come un topo che rosicchia un fiore
e s'annida in un buco di ragione
per uscire ad uccidersi con noi
nella laida realtà senza eroi.
giovedì 4 dicembre 2014
L'assiuolo
Vorrei versi di vipera
veleno nelle lettere
dire addio al diavolo
appenderlo a poesie,
quando il lato cattivo
resta a testa in giù
il sangue bagna il suolo
e disseta il serpente;
il mefitico distico
del nero assiuolo
offende lo splendore
con canto parossistico.
veleno nelle lettere
dire addio al diavolo
appenderlo a poesie,
quando il lato cattivo
resta a testa in giù
il sangue bagna il suolo
e disseta il serpente;
il mefitico distico
del nero assiuolo
offende lo splendore
con canto parossistico.
Etichette:
addio,
assiuolo,
canto,
cattivo,
diavolo. sangue,
distico,
lettere,
mefitico,
parossistico,
poesia,
serpente,
testa,
veleno,
vipera
domenica 30 novembre 2014
Decadenza
Quando bevo, qui vorrei avervi
per affidarvi i miei lampi malati
e acrobatici teoremi errati!
Solo per dissuadervi
dalle moine di un regno finto
arreso ad atri, mediocri architetti
corrotto da orrende scie, sospetti
che lo hanno avvinto.
Vorrei amarvi con tutto me stesso,
numerosi ed immensi come gli astri
siete, dietro al vetro
di finestre e paure, fratellastri
nell'impastare statue di amplesso
nel crepuscolo tetro.
Nel tempo ad incastri,
non ho scelto di vivere adesso
mentre l'umanità torna indietro.
per affidarvi i miei lampi malati
e acrobatici teoremi errati!
Solo per dissuadervi
dalle moine di un regno finto
arreso ad atri, mediocri architetti
corrotto da orrende scie, sospetti
che lo hanno avvinto.
Vorrei amarvi con tutto me stesso,
numerosi ed immensi come gli astri
siete, dietro al vetro
di finestre e paure, fratellastri
nell'impastare statue di amplesso
nel crepuscolo tetro.
Nel tempo ad incastri,
non ho scelto di vivere adesso
mentre l'umanità torna indietro.
Etichette:
acrobatici,
amplesso,
architetti,
astri,
bere,
dissuadere,
finetsre,
incastri,
lampi,
mediocri,
moine,
paure,
poesia,
regno,
scie,
sospetti,
tempo,
teoremi,
umanità,
vetro
sabato 15 novembre 2014
La notte blu
La notte blu
non ha calore
invece tu
col tuo fulgore
mi butti giù
nel mio dolore:
non ci sei più
eri un errore.
Il cielo pesa
piega i lampioni,
io abbraccio un bar
e nell'attesa
lascio affondar
le mie emozioni.
non ha calore
invece tu
col tuo fulgore
mi butti giù
nel mio dolore:
non ci sei più
eri un errore.
Il cielo pesa
piega i lampioni,
io abbraccio un bar
e nell'attesa
lascio affondar
le mie emozioni.
Morte
2006 (?)
Da nero inizia vita
finché color si spoglia
del manto sulle cose
che appenderà alla soglia
succhiato dalla notte
perché ha vibrato a lungo
si acquieta in quel silenzio
di fascino profondo
s'incanta in quell'oblio
di verità oltre il mondo.
venerdì 14 novembre 2014
Fiore carnivoro
Nel tuo fiore carnivoro
io sono solo mosca
posata sull'ossimoro
di bellezza e violenza,
dell'essere al mondo
esse danno l'essenza
inghiottendosi a fondo
come il verme e la pesca
si scambiano i ruoli
la trota e l'acqua fresca
e tutta la natura
io spero mi consoli.
io sono solo mosca
posata sull'ossimoro
di bellezza e violenza,
dell'essere al mondo
esse danno l'essenza
inghiottendosi a fondo
come il verme e la pesca
si scambiano i ruoli
la trota e l'acqua fresca
e tutta la natura
io spero mi consoli.
giovedì 13 novembre 2014
La prima variazione
Il sole tramontò:
come lo struzzo nasconde la testa
così la paura disperde le spore.
come lo struzzo nasconde la testa
così la paura disperde le spore.
Etichette:
disperdere,
nascondere,
paura,
poesia,
sole,
spora,
spore,
struzzo,
testa,
tramontare
domenica 2 novembre 2014
Senza titolo
Tutte le ultime generazioni
fanno sogni smodati:
hanno la forma fiera del cavallo
per correre più rapidi del tempo
e se svaniscono come fa il vento
rimane un muro muto,
un futuro perduto
un presente negletto.
https://www.youtube.com/watch?v=Z8PIGWF-Tj4
fanno sogni smodati:
hanno la forma fiera del cavallo
per correre più rapidi del tempo
e se svaniscono come fa il vento
rimane un muro muto,
un futuro perduto
un presente negletto.
https://www.youtube.com/watch?v=Z8PIGWF-Tj4
Nebbia
La nebbia di mattina
è la piaga della notte
che giace ammalata
questa città annega
nella dolce caligine
di un nuovo autunno
e il silenzio dispiega
la lingua lungo il viale
umettando il deserto
quando due fari illuminano
il mio grande sconcerto
perché so di esistere.
è la piaga della notte
che giace ammalata
questa città annega
nella dolce caligine
di un nuovo autunno
e il silenzio dispiega
la lingua lungo il viale
umettando il deserto
quando due fari illuminano
il mio grande sconcerto
perché so di esistere.
Icona
La tua foto ostinata
mi vola sempre intorno
con ali di farfalla
e del sogno la folle pertinacia:
hai le labbra in combutta con i fiori,
è beato chi ti bacia.
mi vola sempre intorno
con ali di farfalla
e del sogno la folle pertinacia:
hai le labbra in combutta con i fiori,
è beato chi ti bacia.
Etichette:
ali,
bacio,
beato,
combutta,
farfalla,
fiori,
Icona,
labra,
ostinata,
pertinacia,
poesia,
sogno
domenica 26 ottobre 2014
Lieve
Confiderò i miei segreti alla neve
perché nessuno li sappia ad aprile
forse così li potrò cancellare
e la mia vita diventerà lieve.
perché nessuno li sappia ad aprile
forse così li potrò cancellare
e la mia vita diventerà lieve.
venerdì 17 ottobre 2014
Manhattan
New York è la spietata tritacarne
seducente e sfacciata
che agita uomini come elettroni
e attrae mosche, simile a miele,
su finestre impassibili
a impadronirsi di finte altezze.
Che farsa! Sono tutti piccoli punti
nel bosco delle sue ombre d'acciaio!
Così scintillanti
che i fondatori suoi si prostrerebbero
di fronte a questo nulla esorbitante,
in cui morire o salire su un volo
sono la medesima cosa:
irrilevanza.
Ci son stato qualche anno fa
ma pure in una vita precedente:
fui più stupito dai taxi di Roma
la prima volta che li vidi davanti,
che dalle file di scatole gialle
parcheggiate in salotto.
Ho inseguito il sole per raggiungere
questa città totale,
ciò rende le sue guglie più irreali
e la sua isola sogno;
la sola Broadway ha tante comparse
che potrei ora perdere me stesso
e Manhattan è una combinazione
infinita d'incroci,
coi ponti che evitano la deriva
di milioni di esserini urbani.
Io partirei comunque
sono emancipato dal bisogno
di nascondere in vuoti pirotecnici
la mia precarietà,
ma urlano ovunque le sirene
di questa polizia
che mi chiama per nome
per non farmi andar via.
seducente e sfacciata
che agita uomini come elettroni
e attrae mosche, simile a miele,
su finestre impassibili
a impadronirsi di finte altezze.
Che farsa! Sono tutti piccoli punti
nel bosco delle sue ombre d'acciaio!
Così scintillanti
che i fondatori suoi si prostrerebbero
di fronte a questo nulla esorbitante,
in cui morire o salire su un volo
sono la medesima cosa:
irrilevanza.
Ci son stato qualche anno fa
ma pure in una vita precedente:
fui più stupito dai taxi di Roma
la prima volta che li vidi davanti,
che dalle file di scatole gialle
parcheggiate in salotto.
Ho inseguito il sole per raggiungere
questa città totale,
ciò rende le sue guglie più irreali
e la sua isola sogno;
la sola Broadway ha tante comparse
che potrei ora perdere me stesso
e Manhattan è una combinazione
infinita d'incroci,
coi ponti che evitano la deriva
di milioni di esserini urbani.
Io partirei comunque
sono emancipato dal bisogno
di nascondere in vuoti pirotecnici
la mia precarietà,
ma urlano ovunque le sirene
di questa polizia
che mi chiama per nome
per non farmi andar via.
Etichette:
acciaio,
bosco,
Broadway,
città,
elettroni,
emancipato,
guglie,
incroci,
irrilevanza,
Manhattan,
New York,
nulla,
ovunque,
pirotecnico,
poesia,
polizia,
sirene,
sole,
taxi,
tritacarne
mercoledì 8 ottobre 2014
Bobò
Sono un bobò
l'hai detto tu
forse però
poi non sai più
se sceglierò
quella tivù
o accenderò
il cielo blu.
Questo dilemma
ti sembra un gioco,
ma a dire il vero
mia cara Emma,
non è da poco.
Sarò sincero:
se do un giudizio
rischio un esizio.
l'hai detto tu
forse però
poi non sai più
se sceglierò
quella tivù
o accenderò
il cielo blu.
Questo dilemma
ti sembra un gioco,
ma a dire il vero
mia cara Emma,
non è da poco.
Sarò sincero:
se do un giudizio
rischio un esizio.
venerdì 26 settembre 2014
Arcadia
Le tue mani capienti
raccolgono la pioggia
e la danno al mare,
tengono mille moggia
di empirei gaudenti
e mi fanno volare
dove nascono i venti
e la luna s'appoggia
quando vuole sognare,
mentre scorre la roggia
dei tuoi primi armenti
e mi fa sospirare.
raccolgono la pioggia
e la danno al mare,
tengono mille moggia
di empirei gaudenti
e mi fanno volare
dove nascono i venti
e la luna s'appoggia
quando vuole sognare,
mentre scorre la roggia
dei tuoi primi armenti
e mi fa sospirare.
giovedì 25 settembre 2014
Petalo
Si posa un petalo sulla mia testa:
è il pensiero di te.
Affonda come un trapano nel cranio
accede al mio cervello
s'insinua nel mio sangue
e accusa il cuore,
perché non è il bicipite che dice
da alzare un'incudine.
è il pensiero di te.
Affonda come un trapano nel cranio
accede al mio cervello
s'insinua nel mio sangue
e accusa il cuore,
perché non è il bicipite che dice
da alzare un'incudine.
domenica 21 settembre 2014
Whitman
Walt Whitman fu un mediocre giornalista
per le fonti più caustiche:
anteporre parole alle notizie
può risultare un fine onanistico,
ma se queste diventano dei versi
battendo praterie inesplorate,
la grandezza rivelano dell'uomo
amante dell'immagine.
Faccio il mestiere imparziale di urlone
che scrive cronache subito vecchie,
nulla creo né distruggo
quando invece vorrei ferire il cielo
con stimmate più pure e durature,
aprendo nuovi spazi
che trascendano date
inventandosi il vero.
per le fonti più caustiche:
anteporre parole alle notizie
può risultare un fine onanistico,
ma se queste diventano dei versi
battendo praterie inesplorate,
la grandezza rivelano dell'uomo
amante dell'immagine.
Faccio il mestiere imparziale di urlone
che scrive cronache subito vecchie,
nulla creo né distruggo
quando invece vorrei ferire il cielo
con stimmate più pure e durature,
aprendo nuovi spazi
che trascendano date
inventandosi il vero.
sabato 20 settembre 2014
Farfalla
Ho scelto te
perché il tuo viso è una montagna
di chine delicate,
precipizio di labbra
che cadono su seni
di neve e vampe.
La papilionide più colorata
saprà accompagnarmi
attraverso la vita:
nudi siamo felici,
mai voliamo incerti.
perché il tuo viso è una montagna
di chine delicate,
precipizio di labbra
che cadono su seni
di neve e vampe.
La papilionide più colorata
saprà accompagnarmi
attraverso la vita:
nudi siamo felici,
mai voliamo incerti.
Etichette:
chine,
colorata,
farfalla,
incerti,
labbra,
montagna,
neve,
nudi,
papilionide,
poesia,
precipizio,
scelta,
vampe,
vita
sabato 13 settembre 2014
Pianoforte
E' tutto morto,
per ultimo l'amore;
ma non importa:
saremo solo con un po' d'anticipo
cadaveri appesi ad una foto.
Non hai mai suonato il piano per me.
Ora ripeti di volerlo fare
per futuri appetiti
a porte chiuse.
Non è crudeltà questa?
Non è tagliare teste?
La dedizione è la pretesa assurda
di chi affonda la sua durindana
di egoismi legittimi:
potrai donarmi ogni spezia del mondo
ma resterai per sempre
una scelta sbagliata.
Eppure se non t'avessi incontrata
sarei più povero.
per ultimo l'amore;
ma non importa:
saremo solo con un po' d'anticipo
cadaveri appesi ad una foto.
Non hai mai suonato il piano per me.
Ora ripeti di volerlo fare
per futuri appetiti
a porte chiuse.
Non è crudeltà questa?
Non è tagliare teste?
La dedizione è la pretesa assurda
di chi affonda la sua durindana
di egoismi legittimi:
potrai donarmi ogni spezia del mondo
ma resterai per sempre
una scelta sbagliata.
Eppure se non t'avessi incontrata
sarei più povero.
venerdì 12 settembre 2014
Attesa
Sto aspettando il vento
che travolga d'odori la mia pelle:
come dell'onda causa l'erezione
così può farsi sibilo,
fra tutte le fessure che separano
i corpi, intenti a fare
ciò che è preferibile non chiamare
apogeo, prima che l'ora diafana
ignudi il cavolfiore
con gli artigli lepidi per l'ansia.
Dea, è impronunciabile
questa attesa di te.
che travolga d'odori la mia pelle:
come dell'onda causa l'erezione
così può farsi sibilo,
fra tutte le fessure che separano
i corpi, intenti a fare
ciò che è preferibile non chiamare
apogeo, prima che l'ora diafana
ignudi il cavolfiore
con gli artigli lepidi per l'ansia.
Dea, è impronunciabile
questa attesa di te.
giovedì 28 agosto 2014
Cosmogonia
Tavolara aspettavi
che ti vedessi ancora,
schiena di stegosauro
che protegge la costa
con la sua mole assurda
di calcare ed euforbie!
Senti il suono dell'acqua?
Argomenta distanze
sussurrando alle rive.
Sono passati anni,
oltre cento vittorie
e altrettante sconfitte:
ora sono più blu,
come le onde salse e malinconiche
in cui affondi le zampe di granito
da prima del mio tempo.
Perciò ti sembro impassibile
di fronte alla profondità del cielo:
ho accettato la lotta
per avere una vita,
se tu fossi un altare
potrei farla finita.
che ti vedessi ancora,
schiena di stegosauro
che protegge la costa
con la sua mole assurda
di calcare ed euforbie!
Senti il suono dell'acqua?
Argomenta distanze
sussurrando alle rive.
Sono passati anni,
oltre cento vittorie
e altrettante sconfitte:
ora sono più blu,
come le onde salse e malinconiche
in cui affondi le zampe di granito
da prima del mio tempo.
Perciò ti sembro impassibile
di fronte alla profondità del cielo:
ho accettato la lotta
per avere una vita,
se tu fossi un altare
potrei farla finita.
Etichette:
altare,
blu,
calcare,
cielo,
cosmogonia,
euforbie,
granito,
lotta,
Mole,
poesia,
Sardegna,
sconfitte,
stegosauro,
Tavolara,
vittorie
mercoledì 27 agosto 2014
Cala luna
Il tuo viso si vede
dove la cala sfuma nell'oleandro,
i tuoi passi hanno aperto la pietra
e il sole spaventato
ha nascosto la testa nello stagno,
facendoti vetrina di riflessi
nell'azzurro spezzato.
Bisbiglìo selvaggio,
anche la vespa cammina sulla pelle
con passo deferente.
Sei grandi occhi guardano
i tuoi bei piedi bianchi,
i tuoi seni aspri sono cavità
di lunghe lingue d'acqua:
la bellezza è uno spettacolo vacuo
che sta zitto sotto un cielo d'arselle,
la notte ha morso la luna calcarea
per farne la tua orma.
dove la cala sfuma nell'oleandro,
i tuoi passi hanno aperto la pietra
e il sole spaventato
ha nascosto la testa nello stagno,
facendoti vetrina di riflessi
nell'azzurro spezzato.
Bisbiglìo selvaggio,
anche la vespa cammina sulla pelle
con passo deferente.
Sei grandi occhi guardano
i tuoi bei piedi bianchi,
i tuoi seni aspri sono cavità
di lunghe lingue d'acqua:
la bellezza è uno spettacolo vacuo
che sta zitto sotto un cielo d'arselle,
la notte ha morso la luna calcarea
per farne la tua orma.
martedì 5 agosto 2014
Gaza
Le formiche camminano
da destra a sinistra
fuori dalle prigioni
come aerei di carta,
anche l'arabo aspira
a raccontarsi libero
sul suo suolo seccato
da un tempo millenario
e più bruciano pagine
più le formiche vanno
oltre le feritoie
di celle insufficienti
a svegliare i fratelli
sotto cieli di bombe
accesi dal delirio
di uno Stato esclusivo
che censura se stesso
per potersi assolvere:
le formiche lo sanno
e pistano parole
su fogli che assillano
la coscienza del mondo.
da destra a sinistra
fuori dalle prigioni
come aerei di carta,
anche l'arabo aspira
a raccontarsi libero
sul suo suolo seccato
da un tempo millenario
e più bruciano pagine
più le formiche vanno
oltre le feritoie
di celle insufficienti
a svegliare i fratelli
sotto cieli di bombe
accesi dal delirio
di uno Stato esclusivo
che censura se stesso
per potersi assolvere:
le formiche lo sanno
e pistano parole
su fogli che assillano
la coscienza del mondo.
lunedì 4 agosto 2014
Otello
Guardo agli atti postremi dell'amore:
un sipario di piombo
azzanna il palco con denti di porco.
E poi la pace,
in tempi così stupidi
da uccidere il canto degli orologi
che non misura nient'altro che notti.
un sipario di piombo
azzanna il palco con denti di porco.
E poi la pace,
in tempi così stupidi
da uccidere il canto degli orologi
che non misura nient'altro che notti.
sabato 2 agosto 2014
Teatro verità
Sono un tipo teatrale,
lo ammetto,
non riesco mai ad essere naturale
e questo è il mio più grande difetto.
Come si leghi il dramma all'umiltà
resta ancora un mistero,
ma vivo la realtà
con un rapporto vero.
lo ammetto,
non riesco mai ad essere naturale
e questo è il mio più grande difetto.
Come si leghi il dramma all'umiltà
resta ancora un mistero,
ma vivo la realtà
con un rapporto vero.
Piazza Vittorio
Hai visto come solitarie stelle
brillano sopra la piazza d'argento?
Tale è la mia coscienza:
in questo tempo spento
mantengo ancora l'ardore d'esistere.
Nascosto nei cassetti dei miei occhi
c'è un vortice ribelle
che m'impone d'insistere.
Non ho mai ascoltato i tuoi tarocchi,
sono le carte stupide
che dicono pazzia
al primo inciampo della ragione.
Se la realtà è un sopruso agli anni luce
nego ogni limite ribadito,
e mi beffo del senso orizzontale
scrivendo lodi al portico infinito.
brillano sopra la piazza d'argento?
Tale è la mia coscienza:
in questo tempo spento
mantengo ancora l'ardore d'esistere.
Nascosto nei cassetti dei miei occhi
c'è un vortice ribelle
che m'impone d'insistere.
Non ho mai ascoltato i tuoi tarocchi,
sono le carte stupide
che dicono pazzia
al primo inciampo della ragione.
Se la realtà è un sopruso agli anni luce
nego ogni limite ribadito,
e mi beffo del senso orizzontale
scrivendo lodi al portico infinito.
martedì 29 luglio 2014
La tigre
Ho una tigre in testa,
mi costringe ad ammettere la notte;
ho vissuto momenti di abbandono
ma ho soffocato il pianto nel mio sangue:
un giorno griderò con tanta forza
da disturbare l'impunità di dio.
mi costringe ad ammettere la notte;
ho vissuto momenti di abbandono
ma ho soffocato il pianto nel mio sangue:
un giorno griderò con tanta forza
da disturbare l'impunità di dio.
Etichette:
abbandono,
dio,
disturbare,
forza,
gridare,
impunità,
notte,
pianto,
poesia,
sangue,
testa,
tigre
Luglio 2014
Alla mia amata bici,
Consuelo,
che taglia i temporali
come una lama
attraversa il burro.
Temporali ed estate
si abbracciano in cielo
prendo il tempo a testate
ma ne viene giù gelo,
sporche piume bagnate
in un umido telo
nella volta ammassate
e tu sotto, Consuelo.
Questo luglio è un imbroglio:
non esiste alcun sole,
della vita che voglio
resta un dente che duole
e da un livido orgoglio
piove sulle parole.
lunedì 7 luglio 2014
Mediterraneo
Tra di noi c'è un tempo immenso: la fine.
Del mare il canto ci separa
e di notte chilometri di nulla,
è una corona d'oro
questo Mediterraneo sotto il sole,
e ti ricordo calda:
carne capace di bruciare il cielo.
Mi sento soffocare:
il mio saluto è un dire impossibile,
la mia carezza una mano mozzata,
il mio bacio vapore.
Forse nell'afa ti sfiora la pelle
che ti dormiva accanto,
quando una luna amica sorrideva.
Non mi arrendo alla risacca,
ai suoi denti, alla spuma come pianto:
ho calcolato il diametro del mare
per venirti a trovare,
ardito desiderio
su una mente di freccia.
Del mare il canto ci separa
e di notte chilometri di nulla,
è una corona d'oro
questo Mediterraneo sotto il sole,
e ti ricordo calda:
carne capace di bruciare il cielo.
Mi sento soffocare:
il mio saluto è un dire impossibile,
la mia carezza una mano mozzata,
il mio bacio vapore.
Forse nell'afa ti sfiora la pelle
che ti dormiva accanto,
quando una luna amica sorrideva.
Non mi arrendo alla risacca,
ai suoi denti, alla spuma come pianto:
ho calcolato il diametro del mare
per venirti a trovare,
ardito desiderio
su una mente di freccia.
sabato 28 giugno 2014
Sposicidio
Io volevo sposarmi
ma lei voleva uccidermi,
tentai di suicidarmi
lei pensò di sposarsi,
ma con un altro
altrimenti non tornano i conti.
Amore, tutto passa:
se la falce ci attende in fila indiana
armi di disperazione di massa
potrebbero abbreviare il nostro rito,
che ha avuto lampi ma poca fortuna:
tu guardi il dito
ed io la luna.
ma lei voleva uccidermi,
tentai di suicidarmi
lei pensò di sposarsi,
ma con un altro
altrimenti non tornano i conti.
Amore, tutto passa:
se la falce ci attende in fila indiana
armi di disperazione di massa
potrebbero abbreviare il nostro rito,
che ha avuto lampi ma poca fortuna:
tu guardi il dito
ed io la luna.
Etichette:
abbreviare,
amore,
armi,
conti,
disperazione,
dito,
falce,
fila,
fortuna,
indiana,
lampi,
luna,
massa,
passare,
poesia,
rito,
sposarsi,
sposicidio,
sucidio
Casalingo
Mi spengo chiuso in casa
dove non c'è dolore,
ho meritato il nulla
questa realtà statica:
l'uccello nella gabbia
sta adunco e non fischietta,
metto in frigo la rabbia,
brucia la sigaretta,
affondo in un caffè
e curo fiori finti,
ma la mia anima aspetta
di vederti ancora.
Apro la doccia e mi levo di dosso
l'impressione di non appartenere
che a una tana in malora:
ho bisogno di giacere,
di irridere il calendario.
Mentre il tempo disperde ogni spora
faccio sogni leggiadri:
il tuo spazio di estuario
consola la mia mente
di trenta metri quadri.
dove non c'è dolore,
ho meritato il nulla
questa realtà statica:
l'uccello nella gabbia
sta adunco e non fischietta,
metto in frigo la rabbia,
brucia la sigaretta,
affondo in un caffè
e curo fiori finti,
ma la mia anima aspetta
di vederti ancora.
Apro la doccia e mi levo di dosso
l'impressione di non appartenere
che a una tana in malora:
ho bisogno di giacere,
di irridere il calendario.
Mentre il tempo disperde ogni spora
faccio sogni leggiadri:
il tuo spazio di estuario
consola la mia mente
di trenta metri quadri.
giovedì 26 giugno 2014
La prima rosa
La prima rosa
è un palloncino
e ascende ansiosa
tra nubi in lino
cambia ogni cosa
nel suo cammino,
stelo da sposa
volto divino.
Col suo colore
di labbra e pelle
cura il pallore
di luna e stelle,
e all'alba un fiore
la notte espelle.
è un palloncino
e ascende ansiosa
tra nubi in lino
cambia ogni cosa
nel suo cammino,
stelo da sposa
volto divino.
Col suo colore
di labbra e pelle
cura il pallore
di luna e stelle,
e all'alba un fiore
la notte espelle.
sabato 21 giugno 2014
Ancona
Questo treno è diretto a Torino,
io spero che si schianti con la mente.
Guardare il mare oltre il finestrino
immaginando una vita diversa
è un passatempo mentre luce pallida
bagna il silenzio ed invade il mattino,
prepara il cielo ad un sole codardo
altrimenti ieri tramontato ancora,
come lo struzzo nasconde la testa
oltrepassando il porto di Ancona.
io spero che si schianti con la mente.
Guardare il mare oltre il finestrino
immaginando una vita diversa
è un passatempo mentre luce pallida
bagna il silenzio ed invade il mattino,
prepara il cielo ad un sole codardo
altrimenti ieri tramontato ancora,
come lo struzzo nasconde la testa
oltrepassando il porto di Ancona.
Etichette:
Ancona,
cielo,
codardo,
finestrino,
mare,
mattino,
mente,
pallida,
poesia,
schiantarsi,
sole,
struzzo,
testa,
Torino,
tramonto,
treno
domenica 15 giugno 2014
Morte a Venezia
Venezia è un cupo languore di lacrime
quando si addensa una minaccia in cielo,
la morte, appollaiata su San Marco,
impone un regno di malinconia
e l'acqua si fa opaca.
Il vaporetto va a Santa Lucia
e ad ogni attracco, stentato, si schianta:
nella laguna non cresce futuro,
i turisti annegano nel presente,
e io penso al passato.
Si può soffrire per tutto o per niente:
scappo perciò dal ruggire del cielo
e dai leoni di marmo ammutoliti,
nessuno un giorno esisterà più
e io so che dovrò scendere.
C'è una salvezza, una via verticale?
Ci sono treni che vanno all'insù?
Le previsioni sono impietose
mettono temporale anche a Torino,
ma là hanno già tinteggiato le case
col pianto delle nubi.
quando si addensa una minaccia in cielo,
la morte, appollaiata su San Marco,
impone un regno di malinconia
e l'acqua si fa opaca.
Il vaporetto va a Santa Lucia
e ad ogni attracco, stentato, si schianta:
nella laguna non cresce futuro,
i turisti annegano nel presente,
e io penso al passato.
Si può soffrire per tutto o per niente:
scappo perciò dal ruggire del cielo
e dai leoni di marmo ammutoliti,
nessuno un giorno esisterà più
e io so che dovrò scendere.
C'è una salvezza, una via verticale?
Ci sono treni che vanno all'insù?
Le previsioni sono impietose
mettono temporale anche a Torino,
ma là hanno già tinteggiato le case
col pianto delle nubi.
lunedì 9 giugno 2014
Estate II
Mi arrampico avido sull'obelisco
che alto sorride sul tuo ombelico:
posso sfiorare il sole,
mettere il dito nel caldo accogliente
del varco che squarcia il centro del cielo
e tutto il resto annienta.
Sembra facile amare,
invece è la domanda più difficile:
se ho avuto la risposta sulle labbra
è rimasta appesa per la paura.
Perciò tanti in estate
nell'intensa calura
preferiscono fare
le parole crociate.
che alto sorride sul tuo ombelico:
posso sfiorare il sole,
mettere il dito nel caldo accogliente
del varco che squarcia il centro del cielo
e tutto il resto annienta.
Sembra facile amare,
invece è la domanda più difficile:
se ho avuto la risposta sulle labbra
è rimasta appesa per la paura.
Perciò tanti in estate
nell'intensa calura
preferiscono fare
le parole crociate.
Etichette:
amare,
calura,
cielo,
difficile,
domanda,
estate,
facile,
labbra,
obelisco,
ombelico,
parole crociate,
paura,
poesia,
sole,
squarciare,
varco
domenica 8 giugno 2014
Kerouac è morto
A te che leggi Kerouac
con fare ieratico e bocca di salmo,
e insisti sulla sua virilità
legandola all'amore per il gatto:
noi siamo un pubblico assai liberale
ma tu comunque non potresti fartelo,
era già morto prima che nascessi
ed era meno importante di Dio.
Però ci dai esatta misura dei tempi:
questo rimasticare inconsistente
non mi sorprende più,
nel tripudio di noia
la gente immerge la testa nel whisky
per non dover sentire prima del triste applauso,
ritenuto oggi a torto
poco compromettente.
con fare ieratico e bocca di salmo,
e insisti sulla sua virilità
legandola all'amore per il gatto:
noi siamo un pubblico assai liberale
ma tu comunque non potresti fartelo,
era già morto prima che nascessi
ed era meno importante di Dio.
Però ci dai esatta misura dei tempi:
questo rimasticare inconsistente
non mi sorprende più,
nel tripudio di noia
la gente immerge la testa nel whisky
per non dover sentire prima del triste applauso,
ritenuto oggi a torto
poco compromettente.
giovedì 5 giugno 2014
Pressione fiscale
Se tira più una Tari
di una Tasi di buoi,
imprese appese all'Irap
e all'Imu non immuni
si affideranno al nero
togliendosi il pensiero.
di una Tasi di buoi,
imprese appese all'Irap
e all'Imu non immuni
si affideranno al nero
togliendosi il pensiero.
Maschera
Il volto delicato
che avevo tra le mani
è una maschera e incombe
da tutte le pareti:
pugnali bianchi i piedi
che indossi come piume,
sei il suono costante
nel coro dei rumori,
la pistola alla tempia
dolce come cianuro,
predatrice dell'anima
padrona della mente
ho lo stomaco fragile
e la tenia nella testa.
I tuoi occhi acqua limpida
nella vita inquinata,
per non telefonarti
ho ingoiato il tuo numero:
ti vorrei domandare
come si ferma un fiume.
che avevo tra le mani
è una maschera e incombe
da tutte le pareti:
pugnali bianchi i piedi
che indossi come piume,
sei il suono costante
nel coro dei rumori,
la pistola alla tempia
dolce come cianuro,
predatrice dell'anima
padrona della mente
ho lo stomaco fragile
e la tenia nella testa.
I tuoi occhi acqua limpida
nella vita inquinata,
per non telefonarti
ho ingoiato il tuo numero:
ti vorrei domandare
come si ferma un fiume.
lunedì 2 giugno 2014
Big Bang
La mia musa non smette di impazzire
cento ingranaggi le schiacciano il cuore
dovrei strapparle i pensieri dal petto
per allinearli al moto dell'universo.
Se questo caos non ci darà una terra
ma ellissi gelide che non si toccano
la gravità non ci lascerà piangere
e ci vedremo alla fine del mondo:
la passione è l'iperbole
che sovverte la fisica
non siamo corpi muti
ma viva volontà.
cento ingranaggi le schiacciano il cuore
dovrei strapparle i pensieri dal petto
per allinearli al moto dell'universo.
Se questo caos non ci darà una terra
ma ellissi gelide che non si toccano
la gravità non ci lascerà piangere
e ci vedremo alla fine del mondo:
la passione è l'iperbole
che sovverte la fisica
non siamo corpi muti
ma viva volontà.
martedì 20 maggio 2014
Sputi
C'è chi scrive poesie
per essere adulato
io amo il colpo di vento
che sconvolge le foglie.
I versi sono vivi
anche senza di me
ognuno può prescindermi,
sono fatto di sputi
esisto appena il tempo
di una pioggia copiosa.
per essere adulato
io amo il colpo di vento
che sconvolge le foglie.
I versi sono vivi
anche senza di me
ognuno può prescindermi,
sono fatto di sputi
esisto appena il tempo
di una pioggia copiosa.
Etichette:
adulato,
amare,
copiosa,
foglie,
pioggia,
poesia,
poesie,
prescindere,
sconvolgere,
senza,
sputi,
vento,
versi
domenica 18 maggio 2014
Lavatrice
Il sonno è una centrifuga
e la mattina inutile:
sono precipitato
da una torre di carta
gettato giù da un angelo
con le buone maniere,
non c'è cielo per me
sono più bello inquieto.
In questa lavatrice
che è la mia solitudine
la città si restringe
da un milione si fa uno
gli autobus sono squali
intorno al mio isolato,
non c'è donna che metta
nel suo caffè dei fiori
non ci sono parole
ma solo panni stesi.
e la mattina inutile:
sono precipitato
da una torre di carta
gettato giù da un angelo
con le buone maniere,
non c'è cielo per me
sono più bello inquieto.
In questa lavatrice
che è la mia solitudine
la città si restringe
da un milione si fa uno
gli autobus sono squali
intorno al mio isolato,
non c'è donna che metta
nel suo caffè dei fiori
non ci sono parole
ma solo panni stesi.
Etichette:
autobus,
caffè,
centrifuga,
cielo,
città,
fiori,
inquieto,
isolato,
lavatrice,
maniere,
panni,
poesia,
solitudine,
sonno,
squali,
torre
giovedì 15 maggio 2014
Bambole
La tua assenza è la lama
che mi taglia a metà:
ma trovai una vetrina
per la mia vanità,
centinaia di bambole
con i volti di plastica,
nessuna aveva vita
né promesse nel grembo.
Abbassa la serranda
e tagliami la testa,
caro giocattolaio
il mio cuore non compra.
che mi taglia a metà:
ma trovai una vetrina
per la mia vanità,
centinaia di bambole
con i volti di plastica,
nessuna aveva vita
né promesse nel grembo.
Abbassa la serranda
e tagliami la testa,
caro giocattolaio
il mio cuore non compra.
martedì 13 maggio 2014
Tutti i giorni
È una strada senza uscita
alzarmi tutti i giorni
da una notte becera
che si diverte dilatando
i doveri che lascerei
ad altri o a Dio.
Sono più coccodrillo che leone
eppure soffro quest’indole
che non ho voluto io
e che mi hanno detto
essere amore.
Tu mi pensi gabbiano
sono però in buona fede
come il chicco di grano.
(di Mauro Allegrini)
sabato 26 aprile 2014
Giorni feriali
Il prolungato idillio tra me è il nulla
si rinnova al caffè.
Il mattino è spesso disabitato
nel racconto sconnesso dei giornali
e i miei sogni sono donne da letto,
restano nude sotto le coperte.
Se il netto della vita e' avere reddito
capisco questo cuore burocratico
ridotto già appena prima di pranzo
a pompatore cinico di sangue.
Nelle pause mi chiedo l'indicibile:
perché nessuno capisce le poesie?
Non sono mica materia struggente,
non c'è un significato da trovare
e hanno poco a che fare con l'autore
mano a mano che prendono forma!
Nella vacuità viene ancora sera
a cancellare evidenze fallaci:
forse è rimasto vivo qualche verso
oltre il tremore incerto del crepuscolo.
si rinnova al caffè.
Il mattino è spesso disabitato
nel racconto sconnesso dei giornali
e i miei sogni sono donne da letto,
restano nude sotto le coperte.
Se il netto della vita e' avere reddito
capisco questo cuore burocratico
ridotto già appena prima di pranzo
a pompatore cinico di sangue.
Nelle pause mi chiedo l'indicibile:
perché nessuno capisce le poesie?
Non sono mica materia struggente,
non c'è un significato da trovare
e hanno poco a che fare con l'autore
mano a mano che prendono forma!
Nella vacuità viene ancora sera
a cancellare evidenze fallaci:
forse è rimasto vivo qualche verso
oltre il tremore incerto del crepuscolo.
Etichette:
autore,
burocratico,
cinico,
crepuscolo,
cuore,
donne,
forma,
giornali,
Idillio,
materia,
nulla,
poesia,
pranzo,
sangue,
significato,
struggente,
versi
lunedì 14 aprile 2014
Ballatoio in Vanchiglia
Mi sono messo sotto mamma Mole
all'ombra del grembo rassicurante
eppure è uno spillo nell'universo
e a sera impallidisce per la paura.
Il ballatoio mi vuole tanto bene
le voci sono familiari e dolci
nessuno mai apre il portone alla morte
giochiamo al girotondo delle luci.
all'ombra del grembo rassicurante
eppure è uno spillo nell'universo
e a sera impallidisce per la paura.
Il ballatoio mi vuole tanto bene
le voci sono familiari e dolci
nessuno mai apre il portone alla morte
giochiamo al girotondo delle luci.
domenica 13 aprile 2014
Domenica
La domenica è il giorno più difficile
per ingoiare conchiglie di lame
raccolte sulla spiaggia dell'amore:
senza rancori si rimane inutili.
E' antipasto di morte, la domenica:
da attraversare con muso di cane
fingendo forte di ignorare tutto
nella lunga palude del Signore,
che fece il mondo per non darci nulla
nel Santo Niente, dove l'alcol aulico
mi fa svegliare spesso con l'aureola.
Andare a messa per non esser solo,
bagnarsi i polsi nell'acquasantiera
e isterico gridare all'alleluia,
mi rende il cane che perde la calma,
a meno che non suoni John Paul Jones
e l'organo esultante ascenda al cielo.
per ingoiare conchiglie di lame
raccolte sulla spiaggia dell'amore:
senza rancori si rimane inutili.
E' antipasto di morte, la domenica:
da attraversare con muso di cane
fingendo forte di ignorare tutto
nella lunga palude del Signore,
che fece il mondo per non darci nulla
nel Santo Niente, dove l'alcol aulico
mi fa svegliare spesso con l'aureola.
Andare a messa per non esser solo,
bagnarsi i polsi nell'acquasantiera
e isterico gridare all'alleluia,
mi rende il cane che perde la calma,
a meno che non suoni John Paul Jones
e l'organo esultante ascenda al cielo.
Etichette:
acquasantiera,
aureola,
cane,
difficile,
domenica,
giorno,
John Paul Jones,
messa,
morte,
niente,
nulla,
organo,
poesia,
Signore,
spiaggia
domenica 6 aprile 2014
L'ultima rosa
Questa è l'ultima rosa
un missile nucleare
che ti esplode nel petto,
polverizza la stanza
succhia il seme e l'odore.
Ho appoggiato sul letto
un amore in assenza
di un futuro possibile,
e brucia le coperte
inghiotte tutta l'aria
provoca un terremoto
col suo fungo invisibile.
Ma mi sento ottimista
perché la porta è aperta.
un missile nucleare
che ti esplode nel petto,
polverizza la stanza
succhia il seme e l'odore.
Ho appoggiato sul letto
un amore in assenza
di un futuro possibile,
e brucia le coperte
inghiotte tutta l'aria
provoca un terremoto
col suo fungo invisibile.
Ma mi sento ottimista
perché la porta è aperta.
Il gallo
"Non ti meriti me
- disse il gallo gaudente
con la cresta da re -
non ti meriti niente
son sicuro perché
canto sempre per l'alba
e il sole non sei te".
- disse il gallo gaudente
con la cresta da re -
non ti meriti niente
son sicuro perché
canto sempre per l'alba
e il sole non sei te".
mercoledì 26 marzo 2014
All'avvento del governo Renzi
Non mi chiami più
sai che sono marcio
ho il cuore in un antro
arraffa semenze
si nutre di paura
mette il muso fuori
solo per pisciare
ha un fare mansueto
campione d'ignavia
un'acquosa anguria
un floscio vessillo
nel molle e tremante
pugnare del pavido,
non mi stimo più
lo specchio respinge
narcisi d'accatto
l'ha detto la luna
che osserva i palazzi
m'annega nell'ombra
perché sono piccolo
le cimici accese
rilucono meglio
lampioni mi aspettano
voltano lo sguardo
mi resta il riflesso
della solitudine,
non ci credo più
caramelle amare
la birra è più onesta
non le professioni
funesta è la metro
l'uomo ha le budella
ci siamo copiati
su Marte interiora
future frontiere,
distruggere stelle
è il nostro destino:
appoggio il mio Paese
sono un bravo stronzo.
sai che sono marcio
ho il cuore in un antro
arraffa semenze
si nutre di paura
mette il muso fuori
solo per pisciare
ha un fare mansueto
campione d'ignavia
un'acquosa anguria
un floscio vessillo
nel molle e tremante
pugnare del pavido,
non mi stimo più
lo specchio respinge
narcisi d'accatto
l'ha detto la luna
che osserva i palazzi
m'annega nell'ombra
perché sono piccolo
le cimici accese
rilucono meglio
lampioni mi aspettano
voltano lo sguardo
mi resta il riflesso
della solitudine,
non ci credo più
caramelle amare
la birra è più onesta
non le professioni
funesta è la metro
l'uomo ha le budella
ci siamo copiati
su Marte interiora
future frontiere,
distruggere stelle
è il nostro destino:
appoggio il mio Paese
sono un bravo stronzo.
Marzo
Riempie lo spazio la pioggia sonora
da luminose e volubili nubi,
da luminose e volubili nubi,
apro le ali per averla tutta
ma la fortuna appartiene alla terra.
Un uomo è troppo piccolo
quando la donna amata è il temporale
con squarci di luce tiepida
alta anticipa le virtù di maggio.
Iscriviti a:
Post (Atom)