sabato 26 aprile 2014

Giorni feriali

Il prolungato idillio tra me è il nulla
si rinnova al caffè.

Il mattino è spesso disabitato
nel racconto sconnesso dei giornali

e i miei sogni sono donne da letto,
restano nude sotto le coperte.

Se il netto della vita e' avere reddito
capisco questo cuore burocratico

ridotto già appena prima di pranzo
a pompatore cinico di sangue.

Nelle pause mi chiedo l'indicibile:
perché nessuno capisce le poesie?

Non sono mica materia struggente,
non c'è un significato da trovare

e hanno poco a che fare con l'autore
mano a mano che prendono forma!

Nella vacuità viene ancora sera
a cancellare evidenze fallaci:

forse è rimasto vivo qualche verso
oltre il tremore incerto del crepuscolo.

lunedì 14 aprile 2014

Ballatoio in Vanchiglia

Mi sono messo sotto mamma Mole
all'ombra del grembo rassicurante

eppure è uno spillo nell'universo
e a sera impallidisce per la paura.

Il ballatoio mi vuole tanto bene
le voci sono familiari e dolci

nessuno mai apre il portone alla morte
giochiamo al girotondo delle luci.

domenica 13 aprile 2014

Domenica

La domenica è il giorno più difficile
per ingoiare conchiglie di lame
raccolte sulla spiaggia dell'amore:
senza rancori si rimane inutili.

E' antipasto di morte, la domenica:
da attraversare con muso di cane
fingendo forte di ignorare tutto
nella lunga palude del Signore,
che fece il mondo per non darci nulla
nel Santo Niente, dove l'alcol aulico
mi fa svegliare spesso con l'aureola.

Andare a messa per non esser solo,
bagnarsi i polsi nell'acquasantiera
e isterico gridare all'alleluia,
mi rende il cane che perde la calma,
a meno che non suoni John Paul Jones
e l'organo esultante ascenda al cielo.

domenica 6 aprile 2014

L'ultima rosa

Questa è l'ultima rosa
un missile nucleare
che ti esplode nel petto,
polverizza la stanza
succhia il seme e l'odore.
Ho appoggiato sul letto
un amore in assenza
di un futuro possibile,
e brucia le coperte
inghiotte tutta l'aria
provoca un terremoto
col suo fungo invisibile.
Ma mi sento ottimista
perché la porta è aperta.

Il gallo

"Non ti meriti me
 - disse il gallo gaudente
con la cresta da re -

non ti meriti niente
son sicuro perché
canto sempre per l'alba
e il sole non sei te".