lunedì 30 maggio 2011

29

Il pugno che agito in alto
non minaccia alcun cielo
non arringa la rabbia,
non dice di vittorie.
E’ più simile al sesso di un bambino
che nudo affronta, ridendo, il futuro.
Perché io non sarò mai come voi.
che vi vedete ovunque
nei titoli gridati.
Falsi tra sputi e ricami su frasi,
lingue strette da nodi di cravatta,
sento nel vostro accento
punte da bugiardi o da scarpe di marca,
l’incubo del labirinto di specchi,
stonato come il canto
che dedicate al sé.
Tra piante rampicanti
sono solo una bocca
e tale resterò,
anche avvolto da parole e da muse.
Oppure sarò un uccello o un insetto,
che scappa dalle finestre socchiuse
appena sente odore d’aria aperta.
Cercami come
fango nel fiume
goccia nel mare
sasso del suolo
soffio nel vento
lacrima nella pioggia
raggio nella luce,
voce nella città
nulla nell’universo.
Umile battito d’umanità,
affacciato dall'occhiaia di un palazzo,
schiocco di dita di un dio che non c’è
neppure nella poesia.
La semplicità si svela da sola
ed è un essere abbastanza complesso,
non è utile coprirsi di ridicolo
scimmiottando l'assurdo.
Appoggio come un punto su una parete bianca
e scrivo per non affermare niente:
il ventinove è anonimo
e non celebra nulla.

In equilibrio sui nasi

Non merito le tue mani
anche se ammetto di amarti
come un miracolo. E una cascata,
mentre tu stai sdraiata su di un prato,
sfida la gravità e colpisce il cielo
che, assetato di sale,
sugge il succo del sole.

E noi stiamo intrecciati ai fili d’erba,
nudi e in equilibrio sui nostri nasi,
con dietro alla mia schiena l’universo
e avanti i nostri volti.

martedì 24 maggio 2011

Scirocco

E' inutile che tenti di cambiarmi
è già accaduto tutto:
non cedo più alle lusinghe della notte,
ma quando il vento di scirocco sveste
la chioma luminosa dell'azzurro
cerco riparo all'ombra
delle tue ciglia.