sabato 26 febbraio 2011

Ballata nichilista

Le anime acerbe, inquiete ed orgogliose,
non prendono mai ordini
e detestano il sonno.
Recluta nichilista
con le guance macchiate
e la divisa che odora di birra!
La moto ti è simpatica
e il rock fa rumore,
ma le ombre si divertono
più sguaiate di te:
la smorfia ti sbeffeggia in vetrina,
la strada intorno oscilla
e il dito indica il petto.
C’è un fucile, desidera baciarti
proprio in quel punto.
Tu non sai dire no
mentre attendi fumando,
perché lei non telefona
neppure per negarsi.
Allora labbra e fuoco,
proiettile e temporale!
Pensando il cuore in pezzi
ti verrà il mal di testa.
La colpa è di quel demone
con cui ti fai la staffa.
Un amaro! - ordinava -
poi sputava per terra
e insisteva negli incubi
che giocare di notte
per distrarre la noia
è molto più difficile,
perché l’età dilata i nostri mostri.
E adesso il buio tace
quando si è fatto tardi.
L’alba è il rito anemico
di un sole che stupisce
solo chi mai c’è salito alle sei.
Molto meglio fuggire
dagli aguzzini mediocri,
dal tic tac senza numeri
di lei che non ritorna.
Noi sedevamo al tavolo
(facce da schiaffi e da cherubini)
appoggiando la maschera
a un bancone di ruggine.
Per gioco ti versavi
alcol a colazione.
Tu ti sentivi libero.
Ma la serranda chiude,
la risata e la morte
dalla spalla sinistra
si aggrappano ai piercing.
Collo chino di falce,
hai il viso deformato
da un bicchiere di ghiaccio.
Non vuoi andartene a letto?

E tremo per i postumi,
nella mattina in cui non ci sei più.
A me hai lasciato l’opportunità
di poter scrivere sulla virtù
di chi gioca sopra giostre enormi.


(A Stefano)