martedì 24 aprile 2012

Fin da quando ero bambino

Evviva, mi hanno ammesso in manicomio:
fin da quando ero bambino ho sognato
di essere un uomo libero.
Poi sono fuggito dalla finestra
con il mio documento da malato
mischiandomi ai normali, nell'orchestra
che, come fa la notte,
talvolta esalta o copre l'ululato
di un individuo che ambisce alla luna.
Non so se sono un essere sbagliato:
mi affido alla fortuna,
alla ricerca di labbra, albe morbide
a cui cantare iperboli e parole
nel vetro del mattino.
E se tra nubi torbide mi sveglio
è perché penso a te:
l'acqua nei tuoi occhi mi farebbe salvo,
e mi fa stare meglio
la sanità mentale nei tuoi seni,
come se non fossi pazzo davvero
o il giorno non mi facesse più paura
con la sua indifferenza.