Quando bevo, qui vorrei avervi
per affidarvi i miei lampi malati
e acrobatici teoremi errati!
Solo per dissuadervi
dalle moine di un regno finto
arreso ad atri, mediocri architetti
corrotto da orrende scie, sospetti
che lo hanno avvinto.
Vorrei amarvi con tutto me stesso,
numerosi ed immensi come gli astri
siete, dietro al vetro
di finestre e paure, fratellastri
nell'impastare statue di amplesso
nel crepuscolo tetro.
Nel tempo ad incastri,
non ho scelto di vivere adesso
mentre l'umanità torna indietro.
L'avevo saltata. Bella.
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