Padre perché
m'hai fatto umile?
Potrei pistarvi
con le parole
ho un uomo dentro
che mi sovrasta
questa città
non sa tenermi,
lingua di lama
scintilla all'aria
eppure scivola
dalle mie mani
ed il coltello
si fa vapore.
Madre perché
m'hai fatto agnello?
Sopra i miei trampoli
solo assoluto!
Sotto s'arrendono
a un dio ferale,
su sta il canuto
con quel suo ghigno
d'assurda assenza:
è l'universo!
Lui là nereggia
balbetta stelle,
io sono errore
uno scatarro
su visi vuoti,
una puttana
compassionevole
ebbra di labbra
piena di niente.
Lunedì o sabato:
ho estratto a sorte
giorni di morte
per esser re.
Le butterate
strade del mondo
chiamano me:
l'eroe più lurido!
Servon tombini
di sfida al sole:
cosa più acceca
d'anime tristi?
Voi foste polvere
ma io fui nuvola:
così ci aspetta
la grande febbre.
All'improvviso
per ingannarvi
"rivoluzione!"
gridai nel bar
nello stupore,
e fu follia!
Diedi fastidio
tutto finì
ma non morii,
perché l'esilio
ti vuole vivo.
D'improvviso vedrai un nuovo sorriso. Tutto cambierà colore e tutto avrà più calore. Dentro, senza saperlo, benedirai ciò che ora ti ferisce.
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