martedì 5 aprile 2011

Senza titolo

Il tuo seno, l'unica curva del mondo,
cadendo dalle labbra si è disteso
ed io ho nascosto le mie dita in fondo
al tuo respiro. Il fiume inquieto ha atteso

il mio amore nell'acqua. Più profonda
stava questa estate, in cui sono sceso
e mi hai avvolto. Tutto si è fatto sponda
per la corrente, il contrario del peso.

Finché alla foce, noi due all'improvviso
zitti su labbra di sabbia e di sale.
Ascolta il vento: vibra una minaccia

d'autunno, un canto di lacrime, un muso
di temporale con lunghe braccia.
Per noi a settembre non esiste morte.

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