Oltre la verde finestra deforme
sento delle formiche il tichi taca
pestare il tuorlo d'uovo
e me, schiacciato a letto.
Se una bocca aperta avessi ad amaca
ingoierei la sveglia,
con dentro il giorno intero
e il suo assurdo brusio.
Voi, volatili dalla testa piccola
che fischiate alle mammelle di maggio,
non distinguete tra le primavere?
Non capite che il mondo cambia in peggio?
Anch'io non piango più per le chimere:
nella mia pigra attesa orizzontale
mi basta un totem eretto al mattino
per farne volontà.
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