mercoledì 27 agosto 2014

Cala luna

Il tuo viso si vede
dove la cala sfuma nell'oleandro,

i tuoi passi hanno aperto la pietra
e il sole spaventato

ha nascosto la testa nello stagno,
facendoti vetrina di riflessi

nell'azzurro spezzato.
Bisbiglìo selvaggio,

anche la vespa cammina sulla pelle
con passo deferente.

Sei grandi occhi guardano
i tuoi bei piedi bianchi,

i tuoi seni aspri sono cavità
di lunghe lingue d'acqua:

la bellezza è uno spettacolo vacuo
che sta zitto sotto un cielo d'arselle,

la notte ha morso la luna calcarea
per farne la tua orma.

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