Il tuo viso si vede
dove la cala sfuma nell'oleandro,
i tuoi passi hanno aperto la pietra
e il sole spaventato
ha nascosto la testa nello stagno,
facendoti vetrina di riflessi
nell'azzurro spezzato.
Bisbiglìo selvaggio,
anche la vespa cammina sulla pelle
con passo deferente.
Sei grandi occhi guardano
i tuoi bei piedi bianchi,
i tuoi seni aspri sono cavità
di lunghe lingue d'acqua:
la bellezza è uno spettacolo vacuo
che sta zitto sotto un cielo d'arselle,
la notte ha morso la luna calcarea
per farne la tua orma.
Rientra tra quelle molto belle!
RispondiElimina