martedì 1 maggio 2012

Contatto

Non c'è apice capace di descrivere
quando mi baci il corpo,

il mio sesso si ingrossa

si riempie del veleno
che gonfia la tua lingua

preme nella mia testa

ed è preda del nettare:
saliva e odori forti.

Pelle febbricitante
esorta alto il tuo seno ad appuntirsi
sul mio petto vigliacco

e il corpo si ripara,
vorrebbe il tuo cervello

le dita sul calore
per aprire i tuoi occhi,
farti guance di mela
sulla linea sottile del dolore.

Ride questa rivincita
sull'empietà del tempio:

gemma, abbiamo rubato
l'eccitazione al cielo

il nulla concreto non può salvarci

ma succhiarci la vita
ci renderà felici.

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