Non c'è apice capace di descrivere
quando mi baci il corpo,
il mio sesso si ingrossa
si riempie del veleno
che gonfia la tua lingua
preme nella mia testa
ed è preda del nettare:
saliva e odori forti.
Pelle febbricitante
esorta alto il tuo seno ad appuntirsi
sul mio petto vigliacco
e il corpo si ripara,
vorrebbe il tuo cervello
le dita sul calore
per aprire i tuoi occhi,
farti guance di mela
sulla linea sottile del dolore.
Ride questa rivincita
sull'empietà del tempio:
gemma, abbiamo rubato
l'eccitazione al cielo
il nulla concreto non può salvarci
ma succhiarci la vita
ci renderà felici.
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