Mi porta una lunga serpe di cemento
oltre la barriera di casamenti
nell'abbraccio d'acciaio di Genova.
La sera sudicia
un sogno mi evita
fugge per i carrugi
e ha paura del porto:
quanto dista la mia anima?
Perché è più bello bere,
per dirsi vigliaccamente infiniti:
ho i piedi grandi tutta quanta l'acqua,
il mio petto alto è il cielo poderoso
e la mia testa ciò che non si vede.
La settima allucinazione assurda
è il fantasma di una farfalla umana:
la sua piccola mano tocca un'onda
e muove tutto il mare.
La lascio posare in terra e le dico:
Ehi, bambina bianchissima,
se io sono Genova tu sei il mare,
mi potresti aspettare?
Lo sai, è più bello bere,
poi baciarti e dormire
nel tuo soffice buio.
02/02/2009
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